La CNEWA ha riaperto il suo ufficio a Roma la scorsa estate, trasferendosi nello storico edificio che ospita il Dicastero per le Chiese Orientali in Via della Conciliazione.
Padre Marco Scandelli, rappresentante legale della CNEWA in Italia, ha dichiarato che lo scopo dell’ufficio è quello di coltivare una “connessione più profonda e quotidiana” con la Chiesa attraverso i diversi uffici vaticani e di realizzare “un nuovo centro per la raccolta di fondi in Italia e in Europa”.
La sfida più importante sarà quella di sensibilizzare l’opinione pubblica sui bisogni delle Chiese orientali, in particolare di quelle antiche del Medio Oriente, dell’Africa nordorientale, dell’Europa orientale e dell’India, regioni in cui opera la CNEWA.
“Dobbiamo aiutare la nostra gente a vedere il mondo in una prospettiva più globale, e salvaguardare il nostro patrimonio e il nostro spirito in quanto Chiesa”, ha detto, aggiungendo che le Chiese orientali continuano a operare nei territori in cui sono state fondate, sebbene queste regioni siano luoghi caratterizzati da instabilità, violenza e guerre.
In questo primo anno di attività, Anna Cuzziol, responsabile amministrativa, ha affermato che la priorità è “far sapere a tutti che siamo qui e che siamo pronti a avviare nuove relazioni e nuove collaborazioni”. A tal fine, l’ufficio di Roma, insieme a Sabrina Zappia, consulente del presidente, ha organizzato il 10 gennaio una giornata di incontri con i rappresentanti di diversi Dicasteri e fondazioni a Roma. Anche Mons. Peter I. Vaccari, Presidente della CNEWA, era a Roma per questa occasione.
“Stiamo intensificando le numerose iniziative per rafforzare i nostri legami con la Santa Sede, di cui facciamo parte”, ha riferito Mons. Vaccari, “così da rafforzare anche i rapporti di cooperazione con le numerose organizzazioni e associazioni con cui collaboriamo. Grazie a questo ufficio, la CNEWA potrà coinvolgere nuovi potenziali donatori in Italia e in Europa per sostenere la nostra associazione per la salvezza e la speranza di molti popoli.
“La CNEWA è stata a lungo un segreto ben custodito all’interno della comunità cattolica, non solo in Nord America ma anche nel cuore stesso della Chiesa cattolica”, ha spiegato. “Il nostro team a Roma sta lavorando intensamente per cambiare questa situazione, collaborando con partner e amici in tutto il mondo. Siamo davvero molto entusiasti di questi progressi”.
A novembre 2023, l’ufficio ha sponsorizzato una conferenza su “La visione ecumenica dei cattolici orientali nel dialogo con gli ortodossi” presso il Pontificio Istituto Orientale e ha anche partecipato a un convegno dedicato alle associazioni che sostengono progetti in Terra Santa.
A gennaio, padre Scandelli ha rappresentato la CNEWA a una conferenza sulla pace in Terra Santa, tenutasi presso il Centro Internazionale per la Pace di Sogliano al Rubicone, a circa 90 chilometri a sud di Bologna, sul tema “Nulla è perso con la pace, tutto può essere perso con la guerra”. Insieme a padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, è intervenuto sul tema della guerra tra Israele e Hamas e sulla situazione in Terra Santa in seguito all’inizio della guerra in ottobre.
La dottoressa Cuzziol ha poi aggiunto che per lei, in quanto donna cristiana, poter lavorare nell’ufficio di Roma e partecipare alla missione della CNEWA è fonte di grande ispirazione. Il team di Roma si incontra da remoto ogni settimana con il personale della sede centrale di New York, “per poter collaborare e studiare nuove strategie per aiutare la missione della CNEWA che possano funzionare non solo in America, ma anche qui in Italia”, ha detto.
Padre Scandelli ha espresso il suo caloroso benvenuto a tutti coloro che si trovano in visita a Roma: “Ci auguriamo che le persone provenienti da tutti i Paesi che si recano in Vaticano sappiano che esiste un luogo, l’ufficio della CNEWA, dove è possibile incontrarci e creare nuovi legami”.
Ha poi aggiunto: “La nostra presenza qui ha come obiettivo quello di stabilire nuovi legami, incontrare nuove persone, e soprattutto portare una testimonianza della misericordia di Dio”.