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Il Papa riafferma il dialogo ecumenico e interreligioso

Papa Leone XIV ha promesso di continuare a lavorare per l’unità dei cristiani e per il dialogo tra tutte le religioni, durante l’udienza ai Rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali e di altre religioni.

Città del Vaticano (CNS) – Il 19 maggio, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, papa Leone XIV ha incontrato i Rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali e di altre religioni riuniti a Roma per l’inizio del suo ministero. In quell’occasione ha ribadito la volontà di impegnarsi per l’unità dei cristiani e per il dialogo tra tutte le fedi, sottolineando: “Oggi è tempo di dialogare e di costruire ponti”.

Tra gli ospiti anche il Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Sua Beatitudine Theophilos III, Patriarca Greco Ortodosso di Gerusalemme e S.S. Mar Awa III Catholicos Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente. Presenti, inoltre, esponenti delle Chiese anglicana, metodista e luterana. All’incontro hanno preso parte anche rappresentanti delle comunità ebraica, musulmana, buddhista, sikh e giainista.

“In quanto Vescovo di Roma, considero uno dei miei doveri prioritari la ricerca del ristabilimento della piena e visibile comunione tra tutti coloro che professano la medesima fede in Dio Padre e Figlio e Spirito Santo”, ha affermato il Papa.

Ha ricordato che l’unità cristiana deve fondarsi sulla fede comune. La sua elezione è avvenuta nell’anno in cui i cristiani celebrano il 1700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico di Nicea, “una tappa fondamentale per l’elaborazione del Credo condiviso da tutte le Chiese e Comunità ecclesiali”.

Papa Francesco aveva programmato un pellegrinaggio a Iznik, l’antica Nicea in Turchia, per celebrare l’anniversario insieme al patriarca Bartolomeo. Un responsabile vaticano ha fatto sapere che anche Leone XIV intende portare avanti questo progetto.

“Quella per l’unità è sempre stata una mia costante preoccupazione”, ha aggiunto. Ha poi ricordato il motto scelto nel 2014, quando divenne vescovo “In Illo uno unum, un’espressione di Sant’Agostino di Ippona che ricorda come anche noi, pur essendo molti, «in Quell’unico – cioè Cristo – siamo uno»”.

Ai rappresentati presenti ha poi detto: “Più siamo fedeli e obbedienti a Lui, più siamo uniti tra di noi. Perciò, come cristiani, siamo tutti chiamati a pregare e lavorare insieme per raggiungere passo dopo passo questa meta, che è e rimane opera dello Spirito Santo”.

“Consapevole, inoltre, che sinodalità ed ecumenismo sono strettamente collegati, desidero assicurare la mia intenzione di proseguire l’impegno di Papa Francesco nella promozione del carattere sinodale della Chiesa Cattolica e nello sviluppo di forme nuove e concrete per una sempre più intensa sinodalità in campo ecumenico”, ha continuato.

Papa Francesco e molti leader ecumenici si sono concentrati su come la sinodalità — letteralmente “camminare insieme”, ascoltarsi a vicenda e valorizzare i doni e i talenti di tutti — possa aiutare i cristiani a riconoscere ciò che li unisce e a collaborare per portare il Vangelo al mondo.

Papa Leone ha sottolineato con favore l’invito di Papa Francesco a riconoscerci fratelli e sorelle, perché tutti siamo figli di Dio.

“La testimonianza della nostra fraternità, che mi auguro potremo mostrare con gesti efficaci, contribuirà certamente a edificare un mondo più pacifico, come desiderano in cuor loro tutti gli uomini e le donne di buona volontà”, ha detto.

Ha aggiunto: “In un mondo ferito dalla violenza e dai conflitti, ognuna delle comunità qui rappresentate reca il proprio apporto di saggezza, di compassione, di impegno per il bene dell’umanità e la salvaguardia della casa comune”.

Secondo il Papa, lavorando insieme, “liberi da condizionamenti ideologici e politici, potremo essere efficaci nel dire ‘no’ alla guerra e ‘sì’ alla pace, ‘no’ alla corsa agli armamenti e ‘sì’ al disarmo, ‘no’ a un’economia che impoverisce i popoli e la Terra e ‘sì’ allo sviluppo integrale”.

Papa Leone ha rivolto parole di speciale gratitudine ai rappresentanti ebrei e musulmani. Ha assicurato che continuerà il dialogo con le loro comunità, iniziato 60 anni fa con Nostra Aetate, il documento del Concilio Vaticano II sulle relazioni con le altre religioni.

Il documento, ha ricordato il papa, “sottolinea la grandezza del patrimonio spirituale comune a cristiani ed ebrei, incoraggiando alla mutua conoscenza e stima”.

“Il dialogo teologico tra cristiani ed ebrei rimane sempre importante e mi sta molto a cuore”, ha aggiunto. “Anche in questi tempi difficili, segnati da conflitti e malintesi, è necessario continuare con slancio questo nostro dialogo così prezioso”.

Il papa ha sottolineato anche l’importanza del “crescente impegno per il dialogo e la fraternità” tra cristiani e musulmani. Questo dialogo, “fondato sul rispetto reciproco e sulla libertà di coscienza, rappresenta una solida base per costruire ponti tra le nostre comunità”.

Cindy Wooden, Catholic News Service

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