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Un anno di guerra

Oggi, un anno fa, scoppiava il conflitto tra Israele e Hamas. Qui di seguito, un’analisi dell’impatto del conflitto e degli sforzi della Chiesa.

Il 7 ottobre 2023, i terroristi di Hamas attaccarono i kibbutz lungo il confine di Israele con la Striscia di Gaza, provocando la morte di oltre 1.200 persone e il rapimento di oltre 200 ostaggi.

Le persone rendono omaggio alla tomba di Eden Guez durante il suo funerale ad Ashkelon, Israele, il 10 ottobre 2023. Eden è stata tra le vittime degli attacchi di Hamas del 7 ottobre. (Foto di OSV News/Violeta Santos Moura, Reuters)

La risposta di Israele fu immediata e implacabile, con il bilancio delle vittime che ha superato le 42.000 persone, tra cui bambini, donne e anziani, e con circa 1,9 milioni di persone costrette a fuggire dalle loro case.

Nel frattempo, la situazione in Libano è peggiorata, con il conflitto che minaccia di coinvolgere tutta la regione. Più di un milione di rifugiati sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni, cercando rifugio a Beirut e nel nord del Libano.

“Un anno fa è divampata la miccia dell’odio; non si è spenta, ma è deflagrata in una spirale di violenza, nella vergognosa incapacità della comunità internazionale e dei Paesi più potenti di far tacere le armi e di mettere fine alla tragedia della guerra. Il sangue scorre, come le lacrime”, scriveva Papa Francesco in una lettera ai cattolici del Medio Oriente il 7 ottobre.

La piccola comunità cristiana di Gaza, pur soffrendo anch’essa a causa della violenza, sta fornendo aiuti come pacchi alimentari, acqua potabile, ripari, cure mediche e supporto psicologico per le persone più vulnerabili. La CNEWA-Pontificia Missione continua a sostenere programmi e collaborazioni con partner come la parrocchia ortodossa di San Porfirio e il Consiglio delle Chiese del Vicino Oriente, impegnati nell’affrontare le necessità urgenti sul campo.

“E voi, fratelli e sorelle in Cristo che dimorate nei Luoghi di cui più parlano le Scritture, siete un piccolo gregge inerme, assetato di pace”, ha scritto Papa Francesco. “Grazie per quello che siete, grazie perché volete rimanere nelle vostre terre, grazie perché sapete pregare e amare nonostante tutto”.

Olivia Poust è assistente di redazione della rivista ONE.

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