Il Cardinale Timothy M. Dolan ha celebrato il 75º anniversario della Pontificia Missione per la Palestina con una Messa di ringraziamento nella Chiesa dell’Annunciazione a Beit Jala, in Cisgiordania, il 14 aprile, per poi visitare i palestinesi nel campo profughi di Aida, a circa un chilometro e mezzo a nord di Betlemme.
Il campo, che si estende su meno di un chilometro quadrato tra Betlemme e Beit Jala, ospita 6.000 rifugiati, le cui famiglie furono sfollate da 28 villaggi delle zone occidentali di Gerusalemme e Hebron. Fondato nel 1950, è uno dei tre campi profughi dell’area di Betlemme ed è circondato dal muro di separazione israeliano e da torri militari.
Il cardinale, arcivescovo di New York e Presidente del Consiglio di amministrazione della CNEWA, è stato calorosamente accolto dai direttori del campo ed è stato ricevuto dal governatore di Betlemme, Mohammed Taha, e da Said al-Azzah, capo del comitato del campo.
La Pontificia Missione ha sostenuto vari programmi per i giovani del campo.
Al-Azzah ha sottolineato che la Pontificia Missione sostiene i rifugiati palestinesi fin dai tempi della “Nakba”, che si riferisce alla fuga forzata e all’espropriazione di almeno 750.000 palestinesi durante la guerra arabo-israeliana del 1948, seguita alla creazione dello Stato di Israele.
Ha spiegato che il 30% della popolazione del campo vive al di sotto della soglia di povertà, e il tasso di disoccupazione, normalmente al 40%, è salito al 90% dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas, scoppiato il 7 ottobre. Dopo l’attacco di Hamas contro le comunità agricole nel sud del paese, Israele ha chiuso il confine ai lavoratori provenienti dalla Cisgiordania.
Nonostante queste difficoltà, al-Azzah ha voluto mettere in evidenza il ruolo cruciale della Pontificia Missione nel sostenere i rifugiati.
“La Pontificia Missione è stata testimone fin dagli inizi della questione dei rifugiati e della Nakba, e si è schierata subito a loro fianco, ancor prima che fosse istituita l’UNRWA”, ha affermato. “Ha svolto un ruolo fondamentale nel fornire assistenza ai rifugiati, tutelando la loro dignità e chiedendo giustizia per loro secondo la legge”.
Il Cardinale Dolan ha espresso grande soddisfazione nell’apprendere quanto sia apprezzato il lavoro della Pontificia Missione.
“Siamo qui per ringraziare Dio e per ringraziare i nostri numerosi sostenitori per i 75 anni della Pontificia Missione in Palestina”, ha detto il cardinale. “Sono stato profondamente colpito e felice nel sentire i nostri relatori sottolineare come, fin dall’inizio, la Santa Sede abbia sostenuto e difeso con fermezza i rifugiati palestinesi”.
Ha aggiunto che questo è particolarmente significativo, poiché, al loro ritorno negli Stati Uniti, lui e Monsignor Peter I. Vaccari, Presidente della CNEWA, verranno interrogati su quanto sia conosciuto il lavoro della Pontificia Missione tra la gente e se abbia davvero avuto un impatto positivo sulle loro vite.
“Adesso potrò raccontare loro di questo incontro”, ha concluso.