La campagna di emergenza della CNEWA è stata avviata per offrire supporto materiale alle famiglie sfollate in Libano, con lo stanziamento di circa $250.000 per l’acquisto di biancheria da letto, cibo, acqua potabile, latte in polvere e medicinali, come dichiarato da Mons. Peter I. Vaccari, presidente di CNEWA-Pontificia Missione.
Dall’inizio della crisi tra Israele e Hezbollah, che si è intensificata dopo il 17 settembre, oltre un milione di persone in Libano (su una popolazione totale stimata di 5,8 milioni) è stata costretta a lasciare le proprie case. Più di 2.000 persone hanno perso la vita, circa 10.000 risultano disperse e molte altre sono rimaste ferite, mentre i bombardamenti aerei israeliani si sono estesi dal sud del Libano fino al centro di Beirut.
Sono oltre 8.000 le famiglie che vivono in villaggi vicino al confine israeliano, molte delle quali cristiane, che hanno ricevuto ordini di evacuazione. Con solo pochi minuti di preavviso, queste famiglie stanno fuggendo dalle loro abitazioni in cerca di rifugio verso nord, portando con i vestiti che indossano e poco più, trovando accoglienza in scuole parrocchiali, istituzioni governative e nei cortili delle parrocchie.
“Il Libano sta affrontando una catastrofe umanitaria”, ha affermato Michel Constantin, responsabile delle operazioni della CNEWA-Pontificia Missione per Libano, Siria e Iraq settentrionale da Beirut. “Molte di queste famiglie sono disperate, costrette a dormire per strada…Le ho viste in pigiama e pantofole e temo che possano rimanere escluse dagli aiuti internazionali, che si concentrano soprattutto su centri di accoglienza più strutturati.
“Stanno soffrendo in silenzio”.
Gli sforzi iniziali della CNEWA-Pontificia Missione sono concentrati sulle famiglie che fuggono dal sud e cercano rifugio nelle strutture gestite dalla Chiesa, lavorando ad esempio con i vescovi e i parroci delle arcidiocesi di Tiro, le Suore del Buon Pastore nella Valle della Bekaa, il Comitato Cristiano Unito e le Piccole Suore di Nazareth a Dbayeh, a nord-est di Beirut, i Padri Salvatoriani e le Suore del Santissimo Sacramento nel distretto di Keserwan, e le Suore di Gesù e Maria a Bourj Hammoud.
In questa fase iniziale, il team di Beirut stima di aver bisogno di $560.000 per pacchi alimentari e kit igienici destinati a 8.000 famiglie; $90.000 per materassi e biancheria da letto per 2.000 persone; e $50.000 per consulenze psicologiche destinate a 500 madri e i loro bambini.